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Importanza della Consulenza Genetica prima della scelta riproduttiva di una coppia o in caso di infertilità

La consulenza genetica , tramite l’anamnesi della storia familiare della coppia, può offrire una indicazione accurata e mirata sui test genetici che possono essere eseguiti. Spesso, durante una consulenza genetica, si parte dalla ricerca delle patologie maggiormente frequenti in popolazione, per ritrovarsi a scoprire dati di predisposizioni familiari da dover analizzare. La consulenza genetica mira soprattutto a prevenire il rischio di trasmissione di patologie genetiche complesse
Il 15 % dell’infertilità maschile ed il 10 % dell’infertilità femminile sono dovuti a cause genetiche.
Non va dimenticato che vi possono essere presenti contemporaneamente anche più cause di infertilità , per cui avere già evidenziato un motivo femminile o maschile non esime dalla possibilità di un’alterazione genetica in aggiunta.
Questo giustifica una maggiore attenzione e cura nella consulenza genetica pre ricerca di un figlio e durante l’ iter diagnostico precedente ad un trattamento di riproduzione assistita, per la valutazione del rischio riproduttivo specifico della coppia. In particolare tali tecniche , senza una adeguata consulenza genetica possono comportare il possibile rischio di trasmettere anomalie genetiche alla prole e permettono anche una più accurata ricerca della causa di infertilità.
Per le coppie infertili che si affacciano ad un percorso di riproduzione assistita, le linee guida prevedono delle analisi genetiche di screening come il Cariotipo e la ricerca di mutazioni per patologie genetiche importanti come la Fibrosi Cistica, maggiormente presenti nella popolazione
Il cariotipo, cioè l’analisi del corredo cromosomico dell’individuo, può presentare delle anomalie che possono essere bilanciate e quindi non dannose per il portatore , ma che durante la fecondazione si possono sbilanciare dando origine ad un embrione con cariotipo alterato che, a sua volta, può dare luogo ad una serie molto variabile di patologie.
Nelle patologie a trasmissione autosomica recessiva , come la Fibrosi Cistica, si può essere portatori sani di una mutazione senza saperlo e se entrambi i partner presentano una mutazione nel gene che la trasmette, il 25 % dei figli sarà a rischio di patologia conclamata, anche se le mutazioni all’interno dei geni dei genitori non sono identiche.
Esistono poi i test genetici diagnostici che vanno eseguiti nel caso in cui sorga al medico ginecologo o andrologo il sospetto, a seguito di analisi, di un eventuale problema di tipo genetico.
Nella donna, in presenza di amenorrea e di disturbi del ciclo, in presenza dell’ Ormone antimulleriano (AMH) molto basso, o in presenza nella linea materna di casi di menopausa precoce, è opportuno richiedere l’analisi del cariotipo per escludere, in particolare, alterazioni a carico del Cr. X che possono essere causa di insufficienza ovarica precoce, di menopausa precoce, o della sindrome dell’X fragile che porta ritardo mentale nei figli maschi o può anche essere causa di Sindrome di Turner (45,X0), se vi è un sospetto ecografico.
Nell’uomo in particolare, in presenza di un’analisi dl liquido seminale in cui si evidenzia un numero molto basso di spermatozoi (< 2 Mil di spermatozoi/ml) è opportuno valutare la presenza di microdelezioni del cr. Y, coinvolte in una spermatogenesi alterata. In presenza di FSH e LH maschili elevati e assenza o ridottissimo numero di spermatozoi nel liquido seminale, può sorgere il dubbio di trovarsi di fronte alla Sindrome di Klinefelter (47,XXY) , che è causa di azoospermie da assenza di spermatogenesi, quindi si rende necessario chiedere l’analisi del cariotipo; oppure con FSH e LH bassi si potrebbe essere in presenza della Sindrome di Kallman (delezione del gene KAL1) o di mutazione del Gene AR del Recettore degli Androgeni qualora vi sia un progesterone troppo alto e oligospermia severa.
L’azoospermia può anche essere dovuta ad atresia bilaterale dei vasi deferenti , legata alla presenza di portatore di Fibrosi cistica che non permette la fuoriuscita degli spermatozoi normalmente formatisi.
In caso di aborti ripetuti è opportuno fare il Cariotipo per escludere la presenza di traslocazioni Robertsoniane, tra le più frequenti, o di altro tipo.
Vi sono inoltre test genetici di ultima generazione che permettono di analizzare variazioni geniche all’interno dei geni , dette Polimorfismi o SNP, dovute a cambiamenti di una singola base nel DNA. E’ così possibile valutare la presenza di variazioni polimorfogenetiche a carico di alcuni geni come il gene per la 5a-reduttasi, i geni dell’LH e FSH, ed altri polimorfismi coinvolti nella spermatogenesi.
La richiesta di questi test genetici deve essere motivata a seguito di un dubbio durante la consulenza genetica.
Alcune di queste varianti sono già note ed è utile valutarle soprattutto per comprendere l’infertilità “sine causa” sia maschile che femminile. Riuscire a comprendere le cause dei disordini di infertilità , tramite la ricerca mirata di varianti geniche e mutazioni ne migliorerà la gestione ed il trattamento.

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