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Iperomocisteinemia, folati e complicanze in gravidanza

In gravidanza il rischio di ipertensione in alcune donne può aumentare, In particolare in presenza di omocisteina alta. e carenza di Vitamina B12, e se a livello genetico sono anche presenti i polimorfismi MTHFR che se alterarti sono coinvolti nel rischio trombofilico aumentato portando ad aborto precoce ricorrente.
Si valuta che l’iperomocisteinemia si associa a un rischio maggiore di ipertensione indotta dalla gravidanza, con rischio di distacco di placenta e ritardo di crescita fetale.
La carenza di B12 può indurre il distacco di placenta e mentre la vitamina B6 -Folato aumenta di circa 4 volte il rischio di ipertensione in gravidanza Un elevati livelli di folato ne riducono il rischio, mentre un aumento di creatinina che si associa all’ipertensione può portare alla preclampsia.e al distacco di placenta Un aumento della concentrazione di creatinina è stato associato a ipertensione indotta dalla gravidanza ,preeclampsia, e distacco di placenta.
L’età materna avanzata può aumentare il rischio di complicanze gravidiche di natura vascolare
Le complicanze gravidiche di natura vascolare sono una delle principali cause di morbilità e mortalità materna e fetale. Oltre a un’inadeguata invasione trofoblastica endovascolare che determina stress ossidativo, si ritiene che un’alterazione della vascolarizzazione placentare aumenta l’insorgenza di ipertensione indotta dalla gravidanza; preeclampsia; aborti ricorrenti precoci; distacco di placenta; ritardo di crescita intrauterino e morte fetale intrauterina.
Diverse caratteristiche biochimiche sono associate a complicanze della gravidanza di natura vascolare e stress ossidativo. L’omocisteina è un prodotto intermedio nel metabolismo dell’amminoacido essenziale metioninae la vit B12. E la Vitamina B6 se carenti, l’aumento dell’età, la presenza di polimorfismi negli enzimi correlati portano a concentrazioni plasmatiche elevate di omocisteina. suggeriscono che la patogenesi della malattia vascolare associata all’omocisteina è correlata alla disfunzione endoteliale e alle anomalie della coagulazione. l’omocisteina è in grado di generare specie reattive dell’ossigeno come l’H2O2 che possono indurre stress ossidativo e quindi disfunzione endoteliale.
Tutto questo porta a fare prevenzione, prima di intraprendere una gravidanza, eseguendo indagini genetiche che valutino la presenza o la predisposizione di alterazioni geniche trombofiliche, che possono cambiare i buoni risultati di una gravidanza
In sospetto o presenza di iperomocisteinemia durante la gravidanza si possono associare complicanze gravidiche di natura vascolare. che si sviluppano ed evidenziano nelle prime settimane di gravidanza.
le concentrazioni plasmatiche di omocisteina nel primo trimestre sono da tenere sotto controllo sino a inizio del secondo trimestre , superato tale periodo non sono predittive di sviluppo di ipertensione dovuto dalla gravidanza, preeclampsia e ritardo di crescita intrauterino.
L’iperomocisteinemia a digiuno è un indicatore di carenza funzionale di folati o cobalamina (Vit. B12.) Il metabolismo dell’omocisteina vitamina-dipendente è influenzato da molti fattori Un aumento delle concentrazioni di creatinina ed è spesso presente nell’ipertensione indotta dalla gravidanza, nella preeclampsia
Inoltre in gravidanza una carenza elevata di acido Folico porta al rischio elevato di spina bifida.
La spina bifida è un difetto di chiusura della colonna vertebrale, presenta una malformazione congenita in cui il tubo neurale non si chiude completamente durante lo sviluppo embrionale, causando un difetto nella chiusura della colonna vertebrale Si può presentare in una forma da lieve a grave con problemi funzionali e motori . Questo difetto è una delle anomalie congenite più comuni; può essere diagnosticata in utero con l’ecografia,e va sospettata in caso di elevati livelli di alfa-fetoproteina nel siero materno e nel liquido .
La causa di questa alterazione non è sempre chiara ma i bassi livelli di folati in gravidanza ne aumentano il rischio. Per questo motivo per prevenzione si somministrano alla donna che cerca una gravidanza i folati circa 4-5 mesi prima di provare un concepimento.